Dieta vegana? “Sì, purché non sia ‘fai da te’ ma correttamente bilanciata. In caso contrario c’è il rischio di abbassare le difese dell’organismo rispetto ad alcune patologie del cavo orale e, in particolare, dei denti”. Il monito è di Jacopo Gualtieri, odontoiatra di Lucca membro dell’Eao (European Association for Osseointegration), specializzato in implantologia e rigenerazione ossea, in forza anche al reparto di odontostomatologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Aumenta ogni anno il numero di persone che sceglie un’alimentazione verde: secondo il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes, infatti, crescono ancora vegetariani e vegani che già nel 2015 rappresentavano l’8% della popolazione italiana. Da una ricerca condotta dal Department of Conservative Dentistry, Periodontology and Preventive Dentistry della Hannover Medical School però, è emerso che i vegetariani, in generale, pur avendo una migliore condizione del cavo orale e, quindi, minori infiammazioni, minore propensione alla caduta di denti e un livello di igiene mediamente più alto, sono soggetti a più carie e, in generale, a una maggiore erosione dei denti, soprattutto se non si attengono a una dieta correttamente bilanciata. “E’ ormai fuori dubbio che la dieta vegetariana sia un toccasana per l’organismo – commenta Gualtieri – così come è altrettanto palese che in particolar modo quella vegana, se non correttamente bilanciata, comporti un maggiore rischio per la salute dei denti. Questo principalmente a causa di un deficit di calcio e vitamine B, D e B12, a cui deve far fronte chi elimina dalla propria dieta i prodotti di origine animale, sia per una maggiore presenza di sostanze cariogene, come zuccheri e acidi, negli alimenti ‘vegetariani'”.
Dallo studio emerge come la maggior parte dei vegetariani sia anche molto informata sui valori nutrizionali dei cibi ma, diversamente dagli onnivori, faccia meno visite mediche di controllo dal dentista esponendosi, così, ai rischi di piccole carie nascoste ed erosione. Va poi considerato anche il fatto che i denti sono più in contatto con gli zuccheri presenti in frutta e verdura, e per più volte al giorno, anche a causa della tendenza dei vegetariani di fare molti spuntini.
“La maggior parte dei miei pazienti vegetariani – prosegue Gualtieri – è molto preparata e molto attenta alle proprie abitudini alimentari e al bilanciamento dei pasti e dei nutrienti. Quello in cui possono sicuramente migliorare è l’igiene orale, che presuppone altrettanta attenzione, soprattutto se si pensa a bambini e adolescenti, meno informati e meno attenti alle buone pratiche. Lo spazzolamento, il passaggio del filo interdentale e l’uso di prodotti al fluoro possono sicuramente aiutare a ridurre i rischi e ristabilire la corretta igiene orale tra i vegetariani”.
Da segnalare anche due recenti studi condotti in Cina e dall’Università del Michigan che hanno scoperto l’efficacia dell’arginina (L-arginina) – un amminoacido presente in carne, pollame, pesce e latticini – nel combattere la placca e, dunque, nel proteggere le gengive e nel contrastare la formazione di carie. Per i vegani, e non solo, dunque è importante integrarla nella dieta ricorrendo ai fagioli o a prodotti per l’igiene orale che la contengono.
“Il consiglio migliore che posso dare ai miei pazienti ‘Veg’ – conclude Gualtieri – è quello di rivolgersi a un nutrizionista per i giusti apporti di quanto necessario all’organismo, evitando diete ‘fai da te’ e facendo particolare attenzione a ragazzi e adolescenti. La salute dentale, in caso di dieta vegana o vegetariana prolungata, va quindi supportata sia compensando l’assunzione dei nutrienti come calcio, vitamine e arginina attraverso altre fonti, sia facendo più attenzione all’igiene dentale dopo ogni pasto”.